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News 30 Agosto 2022

Su Instagram vince l’ansia (da test)

Abbiamo chiesto ai nostri follower su Instagram come si sentissero in vista del TOLC, ci hanno risposto in massa.

 

L’ansia da test

È l’ansia a prevalere, con il 68% su un totale di 524 risposte date in 24 ore (il tempo di una storia Instagram). Fra coloro che non provano ansia la risposta più gettonata è quella che indica “Qualcosa che non so spiegare” (13%); dalla conoscenza e riconoscimento dello stato d’animo, si passa quindi all’incapacità di definire ciò che si sta vivendo. Seguono fiducia (10%) e indifferenza (9%).

Il risultato indica che la popolazione del social di Kevin Systrom e Mike Krieger, è in stato di agitazione di fronte alla prospettiva di affrontare il TOLC. Lo scorso anno avevamo condotto l’indagineOrientarsi dopo la scuola” coinvolgendo quasi 7.000 giovani che avevano sostenuto i test di accesso; anche in quell’occasione lo stato emotivo aveva giocato un ruolo di primaria importanza.

 

Le dimensioni dell’ansia nella rete

Fra tutti gli stati d’animo, l’ansia è uno di quelli di cui si è maggiormente consapevoli, almeno a giudicare da ciò che le persone cercano in rete: le domande più frequenti riguardano infatti i metodi per curarla, come gestirla o combatterla ma esprimono anche un bisogno di capirne di più, con ricerche che mirano ad avere risposte su cosa accada nel cervello, sulle dinamiche con cui nasce, sull’associazione con altre patologie e manifestazioni, sui testi che ne parlano e la analizzano (Bibbia compresa). Fra le ricerche compaiono anche l’ansia per gli esami, per la maturità, per l’università. L’ansia pervade (è possibile ipotizzare che questo dato sia influenzato dal recente periodo pandemico) anche fasce di età adolescenziali, con ricerche che tentano di indagare perché si possa provare ansia all’età di 14 anni. Interessante notare come in alcuni casi le ricerche siano associate ai concetti di stress e rabbia.

 

La consapevolezza e la pervasività dell’ansia

L’ansia, quindi, che è definibile come una serie di reazioni che prendono corpo quando si percepisce (o si immagina) un pericolo, è qualcosa di cui le persone sembra siano a conoscenza, la sanno riconoscere, la sanno definire, vogliono capirla a fondo e cercano di superarla; questo al netto della significatività del campione che ha risposto al nostro piccolo sondaggio.

L’aforista Fabrizio Caramagna scrive: “Eccola lì, l’ansia che prova a sedurre la tranquillità con una bellissima paura”, e come intuibile, legato all’ansia è proprio il pericolo di impaurirsi, “bloccarsi” e non riuscire a compiere ciò che si è in grado di fare. L’ansia è così connaturata al nostro vivere contemporaneo che sorgono ovunque metodi e tecniche di gestione, cresce la pubblicistica, si approfondiscono gli studi (un filone di discreto interesse a partire dalla lettura che ne dette Mihaly Csikszentmihalyi nel 1975 con il suo celebre “Oltre la noia e l’ansia: sperimentare il flusso nel lavoro e nel gioco”, che invece di studiarla come fenomeno negativo cercò di intuire il rapporto fra quantità d’ansia e prestazioni ottimali). L’ansia è con noi e affianca anche studenti e studentesse che si approcciano all’avvio di un percorso universitario.

 

L’agitazione che non si è in grado di definire

Tornando al “Qualcosa che non so spiegare”, da approfondire il motivo: si tratta di giovani che vivono un lieve stato di agitazione a cui non merita dare un nome oppure siamo di fronte a un’alfabetizzazione emotiva che è carente? Difficile, forse impossibile rispondere, in mancanza di altri dati. Tutto questo ci ricorda però che è importante riflettere su quanto la gestione della pandemia abbia influenzato il benessere delle nuove generazioni, mai come in questi periodi alle prese con difficoltà piscologiche ed emotive. Altro elemento da considerare è l’humus di assoluta precarietà in cui galleggia chi è giovane oggi: futuro senza alcuna certezza, presente in balìa di conflitti, epidemie, crisi e insicurezza…

Tornando alla nostra domanda, se proprio volessimo ipotizzare una risposta potremmo indicare la mancanza di parole: un’alfabetizzazione emotiva da acquisire. E chissà… magari proprio grazie al percorso universitario ragazzi e ragazze riusciranno a definire emozioni e stati d’animo, cosa importante per la gestione stessa degli stati emotivi e per allontanare episodi più significativi di ansia.

 

Ci sarebbe stato da aspettarsi qualcosa di diverso?

Era intuibile aspettarsi un significativo prevalere dell’ansia per alcune ragioni:

  • in condizioni di ansietà è maggiore la propensione a condividere il proprio stato d’animo, specialmente in quella dimensione protetta che è offerta dal web
  • un test di accesso – anche ove non sia di sbarramento – all’università è sempre fonte di agitazione
  • l’opzione “ansia” era la prima presentata.

Le percentuali delle altre risposte forniscono, in ogni caso, spunti di riflessione e approfondimento: solo 1 persona su 5 si ritiene priva di agitazione.

 

4 consigli per affrontare l’ansia da test

A coloro che provano ansia o agitazione in vista di un TOLC, è possibile dare qualche piccolo (ma efficace) suggerimento:

  • fare movimento fisico
    ossigenarsi facendo sport, possibilmente all’aria aperta, è un vero e proprio toccasana contro l’ansia. Permette di scaricare le tensioni e rilassarsi; se non si è in grado di praticare sport, una passeggiata o qualsiasi altra attività fisica, possono essere alternative più che valide. Da non trascurare il fatto che quando ci si stanca si dorme meglio!
  • riservare tempo per le distrazioni
    lo studio “matto e disperatissimo” non serve ad avere profitti migliori né tantomeno a placare l’ansia, ecco che stabilire pause giornaliere destinate alle distrazioni può placare lo stress in maniera efficace. Dalla cura delle piante alle risate delle stand up comedy, dal solitario con le carte all’enigmistica, tutto può contribuire a creare piccole oasi di relax
  • mangiare con regolarità (e in modo sano)
    in stato d’agitazione si tende a mangiare di più, fuori pasto e con scarsa qualità. È difficile ma affrontare di petto l’abbuffata consolatoria mantenendo la regolarità alimentare è fondamentale per sentirsi meno in ansia, così come lo è assumere cibi salutari che non appesantendo l’intestino possono contribuire a una maggiore predisposizione verso stati di benessere
  • esercitarsi sul sito CISIA
    l’area esercitazioni del sito CISIA è una palestra indispensabile per prepararsi. Studiando e svolgendo le prove si può acquisire consapevolezza di ciò che si va ad affrontare, arrivando a una preparazione sempre più approfondita; questo può placare l’ansia in modo graduale e naturale.

 

DATI E STRUMENTI
Sondaggio su Instagram (stories) 29 e 30 agosto 2022.

Risposte (524 su 2.222 visualizzazioni del sondaggio):

  • Ansia: 357
  • Fiducia: 50
  • Indifferenza: 47
  • Qualcosa che non so spiegare: 70.

 

Strumenti di indagine del web: Google Trends, Answer The Public, Also Asked.

Approfondimenti:

    • https://www.apa.org/news/press/releases/2019/03/mental-health-adults
    • https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=101769
    • http://www.anyakamenetz.net/the-stolen-year/
    • https://www.lanazione.it/cronaca/ansia-test-universit%C3%A0-come-tenerla-a-bada-1.7995248
    • https://www.skuola.net/maturita/stress-maturita-2022-studenti-ansia-cibo-sonno-cattive-abitudini.html
    • https://jamanetwork.com/journals/jamapediatrics/fullarticle/2782796
    • https://www.centropagina.it/ancona/pedagogista-analfabetizzazione-emozionale-inadeguatezza-ansia-sociale-giovani/
    • https://www.dire.it/25-01-2022/701438-inascoltati-e-senza-prospettive-ecco-perche-i-giovani-sono-violenti/
    • https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/disturbi-giovani-1.7274836

 

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